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KUTSO: 'A Sanremo per stupirvi e dare spettacolo'

KUTSO: 'A Sanremo per stupirvi e dare spettacolo'

Due chiacchiere con i kuTso, giovane band romana in gara al prossimo Festival di Sanremo con il brano "Elisa".

Matteo, Luca, Donatello e Simone sono quattro amici e musicisti di Marino (Roma). Dalla loro unione è nata una band dal nome curioso e originale, i kuTso. La loro "missione" è portare in giro per l'Italia (e non solo) musica esplosiva e divertente, provocando attraverso un linguaggio innovativo, gioioso e frenetico. Dopo aver calcato palcoscenici importanti (dal Concertone del Primo Maggio 2014 all'apertura dei live di Caparezza a Miami e Roma), i kuTso sono pronti a sbarcare all'Ariston il prossimo 9 febbraio con il brano "Elisa". Ecco cosa ci ha raccontato Matteo Gabbianelli, frontman del gruppo.

Da dove arrivano i kuTso? Qual è la vostra storia?

I kuTso nascono tanti anni fa dalla mia mente malsana! Dopo vari cambi di line up ci si è ritrovati a suonare insieme per conquistare la penisola e imporre il nostro verbo alle genti italiche. Siamo Matteo Gabbianelli alla voce, Donatello Giorgi alla chitarra, Simone Bravi alla batteria e Luca Amendola al basso. Il nome kuTso nacque ai tempi del liceo. Io scrivevo le parolacce in questo modo sui banchi di scuola. Il termine “kuTso” va letto all’inglese ovvero sostituendo la “u” con una “a”.

Manca poco a Sanremo: come state vivendo l’attesa e cosa vi aspettate dal festival?

Stiamo lavorando sodo per far sì che la nostra performance sia curata nei minimi particolari. Ci piace intendere l’esibizione come uno spettacolo completo di immagini e suoni. Per ora non siamo emozionati perché tra le prove, le interviste e l’organizzazione del “dopo Sanremo” dobbiamo seguire molte cose che ci distraggono. Dal festival non sappiamo bene cosa aspettarci, ma siamo determinati a dare spettacolo.

Il brano con il quale partecipate alla kermesse si intitola “Elisa”. Perché lo avete definito “un coinvolgente fracasso”?

Perchè la canzone è indubbiamente caratterizzata da una melodia fluida e facilmente memorizzabile, ma anche da un suono potente e frenetico che in qualche modo “aggredisce” l’ascoltatore.

 

Di cosa parla la canzone?

“Elisa” è un gioco musicale guizzante e chiassoso, che ironizza sull’eterno divario tra la donna e l’uomo: lei romantica e cerebrale; lui superficiale e materialista. Il brano è anche un pretesto per prendere in giro i clichet delle canzoni d'amore, tramite l’utilizzo di termini cacofonici e antiestetici come “petting”, che pongono l'accento sull'aspetto concreto e carnale dell'amore, lontano da qualsiasi banale e reiterato aulicismo.

Presto uscirà “Musica per persone sensibili”, il vostro album. Che tipo di canzoni conterrà?

Il nostro progetto è caratterizzato dal contrasto tra una musica gioiosa, maggiore e piena di vitalità e dei testi fortemente disfattisti, mortiferi, scuri e definitivi. Elisa è in effetti un’eccezione a questo mood, ma il resto dell’album si tiene in equilibrio tra gioco e provocazione, sarcasmo e autocommiserazione, nichilismo e contemplazione dell’Universo; il tutto è accompagnato da una musica potente, ruvida, “scattosa”, “dolciastra”, “gommosa” e tesa all’intrattenimento.

Avete già avuto modo di confrontarvi con gli altri giovani e i big in gara a Sanremo? Quale artista, tra quelli presenti al festival,  stimate maggiormente?

I ragazzi che gareggiano con noi sono tutti molto preparati e portano dei brani radiofonici e moderni. La voce di Serena Brancale è ciò che ci ha colpiti maggiormente.

Che musica ascoltano solitamente i kuTso? 

Il nostro background ha le sue basi in artisti molto diversi tra loro tra cui: Giorgio Gaber, Iggy Pop, Rino Gaetano, Micheal Jackson, Lucio Battisti, i Beatles, i Nirvana, Totò, Nietszche e Pasolini.

L’Italia e la musica. Quali sono gli ostacoli più difficili da superare per un giovane che intende cantare e suonare, dunque fare l’artista a livello professionale?

La difficoltà maggiore è convincere gli ascoltatori che la propria musica è utile per il loro spirito e il loro benessere. Se si supera questo primo ostacolo, tutto il resto viene da sé.

Progetti per il futuro? Live? Cosa sognano i kuTso?

Con l’inizio del festival uscirà nei negozi il nostro album e dopo il festival partiremo subito in tour. “Niente sogni, ma solide realtà!”.